giovedì, novembre 10, 2005

A proposito di segnaletica



Il post sui semafori roveretani ha suscitato l'interesse di una..."nobile" che ci manda alcuni spunti di riflessione:


Il 20 ottobre 2005 si è inaugurata presso il Museo Laboratorio ex-Manifattura Tabacchi di Cittá S.Angelo (Pescara) la mostra La linea sottile, logiche dell'invisibile:
http://www.elcuervohq.com/events.html
“La linea sottile si propone di indagare i modelli di rappresentazione visiva del mondo e dei suoi macro-sistemi dal mapping alle pratiche psicogeografiche passando attraverso gli stadi del riconoscimento, della conoscenza, del procedimento. Ciò comporta una riflessione sui paradigmi di riferimento dalla nascita dello spazio allo spazio interconnesso, dove la mappa è l'interfaccia ideologicamente posizionata.”
Tra gli artisti in mostra: yellowarrow (usa)
Yellow Arrow è l’ultimo dei giochi - metropolitani: migliaia di adesivi a forma di freccia, ciascuno contraddistinto da un proprio codice, distribuiti in occasione di vari eventi quali concerti, mostre e festival. I partecipanti al gioco attaccano gli adesivi su qualsiasi cosa sia interessante per loro ed inviano un messaggio a YellowArrow.org spiegando il perché abbiano attaccato la freccia x proprio lì. A questo punto i passanti che notano la freccia possono inviare il suo codice identificativo e ricevere la spiegazione del perché è stata attaccata.
Per il momento il gioco è attivo solo a New York City, Los Angeles, San Francisco e Chicago.
Si è detto “Yellow Arrow è un progetto collettivo che mira a dare forma alle interpretazioni soggettive del paesaggio urbano … attraverso la costituzione di una nuova segnaletica Y. A. mira alla condivisione delle esperienze dei singoli partecipanti …”
Se questo gioco è attivo solo nelle suddette città ed il risultato è liberamente reinterpretato (v. foto) in una foresta di frecce…allora forse trovo una spiegazione per l’allestimento, a firma dell’arch. Italo Rota, del Foro Italico a Palermo.
Si è detto che la città ha riconquistato il prato e quel legame tra mare e centro storico spezzato dalle vicende storiche dell'area: ''E' nato un altro luogo-simbolo della nuova Palermo - sottolinea il sindaco di Palermo, Diego Cammarata - in un angolo di città che si lascia finalmente alle spalle le vicissitudini degli ultimi decenni, che lo avevano reso privo di identità e quasi estraneo alla quotidianità dei palermitani''.
Mi chiedo allora se è possibile credere a queste affermazioni ma soprattutto credere che i palermitani ne siano convinti. Forse il prato è la sola conquista reale ma il suo allestimento e la sua sistemazione meritano altre attenzioni.
Non credo che nessuno tra i miei colleghi architetti possa esserne fiero soprattutto quando si legge che “fra i segni particolari” del progetto si annovera la variopinta bordura che delimita il perimetro formata da 1.400 sagome in ceramica col profilo di Eleonora d'Aragona scolpita da Francesco Laurana!

Anche il Laurana, credo, inviterebbe tutti i passanti palermitani e non a lasciare una freccia gialla … a meno che i nostri “birilli” vogliano seguire l’esempio del nano da giardino del film “Il Favoloso Mondo di Amelie”… augurando a tutti Buon Viaggio!!


Eleonora d’Aragona