domenica, novembre 06, 2005

Cinema o realtà



L'odio
Regia di Mathieu Kassowitz
Francia, 1995

Dal Morandini (katawebcinema.it):
Venti ore una giornata balorda e una notte brava nella vita di tre giovani proletari un bianco ebreo, un maghrebino e un africano alla deriva tra il quartiere di Muguets, a 30 km dalla torre Eiffel, e il centro di Parigi. Nel loro vagabondare c'è disperazione, rabbia, odio. Capofila dei film di banlieu tendenza del cinema giovane francese alla metà degli anni '90 che racconta la lacerata realtà della periferia metropolitana (parigina, ma non soltanto) i suoi meriti sono soprattutto stilistici: attori, dialoghi incalzanti a ritmo di rap (che traduzione e doppiaggio italiano faticano a seguire), musica reggae, sapiente costruzione drammatica, abilità nelle digressioni, bianconero sporco e allucinato. Premio della regia a Cannes.


E' banale lo so, ma le immagini delle periferie parigine di questi giorni sono le stesse della pellicola di Kassowitz, uno dei film più belli degli ultimi anni: un bianco e nero di rara incisività e una colonna sonora potentissima (indimenticabile la sequenza iniziale su Burnin' and Lootin' di Marley). Guardando un servizio ad un telegiornale si è vista una scena velocissima in cui un giovane palleggiava (in tuta Tacchini d'ordinanza) con una palla da basket in modo spregiativo in faccia agli sbirri. Ecco lì c'era tutto quello che decine e decine di interventi sociologici e politici non riescono a esprimere in articoli sui quotidiani o in discusiioni in inutili salotti televisivi.

per chi non lo avesse visto: noleggiatelo, scaricatelo...

1 Comments:

Blogger esetto said...

ecco si, in spiaggia dei conflitti sociali si ha una percezione migliore....

12:54 PM  

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