sabato, agosto 13, 2005

Buona visione#3


Un film da cercare e vedere, uscito sotto silenzio quasi un anno fa. Straordinario il protagonista, Luciano Marica, intervenuto col regista a Castelnuovo, alla rassegna CinemaCultura 2005.

Dal sito kwcinema.it:

Cosa possono fare un gruppo di pescatori sardi contro la Nato? Come possono riappropriarsi del proprio mare e della propria terra?
Lo racconta Piccola Pesca di Enrico Pitzianti distribuito dalla Pablo di Gianluca Arcopinto.
Figlio di un altro lavoro, il documentario 'Un anno sotto terra' dedicato all'occupazione di una miniera di quella zona, 'Piccola Pesca' racconta, tra passato e presente, più di cinquant'anni di presenza militare americana sulle coste meridionali della Sardegna. A partire dall'inizio degli anni Cinquanta infatti, questa zona è diventata un luogo privilegiato delle esercitazioni militari come mostrano le immagini di repertorio inserite nel film. Attraverso le interviste con i pescatori e gli ex pastori il film ricostruisce le conseguenze della presenza della Nato sul territorio, dall'espropriazione delle terre ai terribili disagi vissuti dai pescatori che per molti giorni dell'anno non possono andare in mare, fino all'aumento di un cancro che al centro oncologico di Cagliari definiscono il cancro di Teulada ma di cui non esistono dati scientifici ufficiali.
Protagonista del film è Luciano Marica che insieme ai suoi colleghi, i pescatori di S. Anna Arresi, Teulada, S. Antioco, San Giovanni Suergiu, Portoscuso, Calasetta, Carloforte, porta avanti da otto anni la sua guerra contro le esercitazioni Nato. "Tutto quello che è stato raccontato in questo film è vero - ha raccontato a Roma - Io lavoro in mare da 42 anni e da otto anni combatto perchè questa situazione finisca. La presenza dei militari ci ha rovinato, io ho due barche e sette marinai se non pesco come faccio a pagarli?".
Il film si interrompe con una prima vittoria, un indennizzo per i danni subiti, ma la battaglia di Luciano e i suoi compagni nel frattempo è proseguita arrivando anche a bloccare un' esercitazione che coinvolgeva undici nazioni per un'intera settimana costringendo l'intervento del sottosegretario alla Difesa. Dopo dieci mesi di occupazione portata avanti dalle marinerie di S. Anna Arresi e Teulada, i pescatori hanno ottenuto dal Ministero della Difesa la promessa per iscritto della bonifica del mare dalle bombe inesplose ed un indennizzo superiore a quello previsto in precedenza.
"I pescatori hanno portato avanti la loro lotta - ha detto il regista - ora la palla passa alla società civile e politica. Le cose stanno cambiando, prima avevamo un presidente della regione che andava col binocolo a vedere le esercitazioni, adesso il presidente Renato Soru ha dichiarato apertamente che gli americani devono andare via dalla Maddalena e che bisogna dismettere il poligono di Teulada".